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RASSEGNA STAMPA
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Quando il cinema si fa politica
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Saggio sull'Opera d'arte di Walter Benjamin
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pp. 105
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€ 10,00
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isbn 978-88-95366-61-6
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Il libro
Nel 1936 Walter Benjamin pubblica L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica. L'entusiasmo dell'autore per le capacità rivoluzionarie del cinema è stato quasi sempre 'stigmatizzato' come un'ingenua credenza in un'utopia tecnologica. Il presente volume dimostra che non si trattava di ingenuità, ma di un preciso progetto teorico: la riformulazione di alcune categorie del marxismo classico.
L'autore individua l'interazione esistente tra concetti marxiani e alcuni elementi che Benjamin vede al lavoro nella macchina-cinema (montaggio, attore, divertimento). Alienazione, ideologia, dialettica, storia, internazionalismo e valore osservati attraverso le lenti dell'Opera d'arte offrono nuova linfa alla comprensione del presente. Quando il cinema si fa politica legge il saggio benjaminiano come un tentativo di interpretare il mondo per trasformarlo, quindi come un testo di teoria e di prassi politica senza limitarlo alla sola dimensione estetica o sociologica.
È per questo motivo che, ben oltre il cinema, nell'Opera d'arte troviamo un modello epistemico diretto a tutti i mezzi di comunicazione, vecchi e nuovi: non tanto strumenti di condizionamento e controllo, ma possibilità di trasformazione culturale.
L'autore
Fabrizio Denunzio è ricercatore in Sociologia dei processi culturali presso l'Università di Salerno, dove insegna Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo e Sociologia dei processi comunicativi. Si occupa di teoria del cinema e di cultura di massa. Di recente ha curato il volume Il linguaggio del dr. House (Liguori, 2008) e per "filmcritica" tradotto e commentato saggi sul cinema di Jean-Paul Sartre, André Bazin, Paul Schrader e Gilles Deleuze.
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