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RASSEGNA STAMPA
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Frontiere del "made in Italy"
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Delocalizzazione produttiva e identità delle merci
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pp. 175
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€ 15,00
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isbn 978-88-95366-17-3
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L'indice
Cos'è che rende le merci italiane dei prodotti d'"eccellenza"? In cosa consistono il "gusto" e la "bellezza" a cui solitamente vengono associate? E soprattutto, perché la provenienza geografica ne è, nel bene e nel male, un attributo distintivo? Rispondere a queste domande significa chiamare in causa la definizione politico-legislativa del marchio "made in Italy", che tende a essere collegato, non tanto al luogo di produzione, quanto a specifici valori culturali e identitari che tracciano una frontiera geografica e simbolica oltre la quale un prodotto può dirsi italiano.
Sulla base dei materiali acquisiti nel corso di una ricerca sul campo, il lavoro qui presentato esamina l'avvicinamento a tale frontiera delle merci fabbricate in Romania da aziende italiane (settore abbigliamento). Il contesto nel quale si indagano i procedimenti di valorizzazione e di autenticazione delle merci è quello della "delocalizzazione", soprattutto veneta, che negli ultimi vent'anni ha profondamente segnato in particolare la città di Timi'oara, non a caso definita l'"ottava provincia del Veneto". Il "valore" attribuito ai prodotti italiani viene analizzato mettendo in luce il legame tra località e identità, tra le dinamiche del decentramento della produzione e lo spostamento continuo, e talvolta anonimo, delle merci dal paese in cui vengono prodotte a quello in cui poi vengono vendute. In particolare, il richiamo al concetto di "identità" si presenta come un fattore politico centrale tanto nella produzione (nella gerarchia che marca la relazione tra imprenditori italiani e manodopera romena), quanto nella commercializzazione. In questo contesto, le dinamiche di acquisto da parte di acquirenti-operai sembrano infatti configurare lo scambio (sia reale che simbolico) delle merci italiane come una vera e propria modalità di riappropriazione di quanto, nel processo produttivo, i lavoratori sono stati espropriati.
L'autore
Veronica Redini insegna "Storia dell'antropologia" (Università di Perugia) e "Antropologia dello sviluppo" (Università di Firenze). Le sue ultime pubblicazioni: "Nuovi dipendenti. Lavoro, diritti e identità in alcune aziende italiane in Romania", in F. Viti, Lavoro, dipendenza personale e rapporti familiari (2007), "Del dare e togliere corpo al lavoro", in F. Gambino, D. Sacchetto, Un arcipelago produttivo (2007).
Indice del libro
Premessa
Introduzione
Capitolo primo - De-localizzare, ovvero dei luoghi paradossali
1. Arrivando a Timi'oara; 2. Ricominciando da Trevi'oara; 3. Luoghi paradossali
Capitolo secondo - Mai confondere la città col discorso che la descrive
1. Umano troppo umano; 2. Tecnicamente parlando; 3. Una giornata con Bella e Maria
Capitolo terzo - A Love Supreme
1. Le figure dell'alienazione; 2. A Love Supreme; 3. Gli effetti inaspettati del possesso
Capitolo quarto - Merci fatte ad arte
1. L'ombra delle cose; 2. Merci fatte ad arte; 3. Sulle tracce dell'autenticità; 4. Sex and the City
Conclusioni
Note
Bibliografia, fonti e riferimenti legislativi
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