|
|
|
RASSEGNA STAMPA
|
|
|
L'immigrazione o i paradossi dell'alterità
|
L'illusione del provvisorio
|
|
pp. 127
|
€ 13,00
|
isbn 978-88-95366-10-4
|
Prefazione di Pierre Bourdieu
il libro
"Come Socrate - scrive Bourdieu nella prefazione -, l'immigrato è atopos, senza luogo, fuori posto, inclassificabile. Né cittadino, né straniero, né veramente dalla parte dello Stesso, né totalmente dalla parte dell'Altro, l'immigrato si colloca in quel luogo 'bastardo' di cui parla anche Platone, al confine tra l'essere e il non-essere sociale. Fuori posto, nel senso di sconveniente e inopportuno, provoca imbarazzo. E la difficoltà che si prova a pensarlo - persino da parte della scienza, che spesso riprende i presupposti o le omissioni della visione ufficiale - non fa che riprodurre l'imbarazzo che crea la sua ingombrante inesistenza. Ovunque di troppo, tanto nella società d'origine quanto in quella d'accoglienza, l'immigrato costringe a ripensare interamente la questione dei fondamenti legittimi della cittadinanza e della relazione fra Stato e nazione, o nazionalità. Presenza assente, costringe a porre in discussione non solo le reazioni di rifiuto che, ritenendo lo Stato espressione della nazione, si giustificano con la pretesa di fondare la cittadinanza su una comunità di lingua e di cultura (se non di 'razza'), ma anche la 'generosità' assimilazionista che, confidando nel fatto che lo Stato, armato dell'educazione, sappia produrre la nazione, potrebbe nascondere uno sciovinismo dell'universale".
Tra le mani di Sayad l'"immigrato" diventa uno straordinario dispositivo capace di far venire allo scoperto l'inconscio delle nostre società dominanti: il loro nazionalismo più o meno implicito, l'ossessione per legge e ordine come condizione di uno sviluppo che non conosce frontiere, l'inferiorizzazione sociale e culturale dei non sviluppati. Nella negazione dell'identità dei migranti, Sayad ha visto una specifica manifestazione di un neocolonialismo che non ha più bisogno di colonie territoriali e di obsolete teorie della razza, ma è compatibile con il multiculturalismo, il differenzialismo e tutte le chiacchiere benintenzionate con cui si copre la realtà dei migranti come nuova classe pericolosa.
l'autore
Abdelmalek Sayad (1933-1998), sociologo algerino, è stato direttore di ricerca presso il Cnrs e all'École des hautes études en sciences sociales. Tra i suoi numerosi lavori dedicati ai problemi dell'immigrazione, si segnala la raccora di saggi La doppia assenza. Dalle illusioni dell'emigrato alle sofferenze dell'immigrato (Raffaello Cortina, 2002).
|
|
|
|
|
|
Tutti i diritti riservati. Copyright © 2005 ombre corte edizioni
Via Alessandro Poerio, 9
- 37124 Verona
- Tel. e Fax 045 8301735
|
| |
|