Marxismo ed ecologia

 18.00

Jacopo Nicola Bergamo

pp. 237
Anno 2022 (febbraio)
ISBN 9788869481895

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Descrizione

Jacopo Nicola Bergamo
Marxismo ed ecologia
Origine e sviluppo di un dibattito globale

Spesso si ritene che il pensiero e la pratica ecologista non abbiano nulla a che fare con il marxismo, per lo più associato a una frettolosa lettura della sua teoria dello sviluppo delle forze produttive. Ebbene, il lavoro di Bergamo mostra non solo che il pensiero marxiano è compatibile con le istanze dei movimenti contro il cambiamento climatico, ma che è anche necessario per pensare a una trasformazione radicalmente “ecologica” della civiltà e del nostro essere nel mondo.
Presentando per la prima volta in modo organico al lettore italiano gli autori principali dell’ecomarxismo – Paul Sweezy, Herbert Marcuse, Richard Levins, Richard Lewontin, Ted Benton, André Gorz, James O’Connor, Alfred Schmidt e Neil Smith –, il libro ripercorre la genealogia e le tappe dell’incontro tra ecologia e marxismo, tracciando le coordinate principali di un dibattito le cui radici affondano negli anni Sessanta. All’interno di questo dibattitto, un’attenzione particolare è rivolta a quattro dei suoi protagonisti fondamentali: John Bellamy Foster, con la sua rielaborazione della teoria della “frattura metabolica”; Paul Burkett, con sua “teoria ecologica del valore”, Jason W. Moore, fondatore della teoria dell’ecologia-mondo; Andreas Malm, ideatore della “teoria del capitale fossile”. La ricostruzione degli esiti contemporanei di questo dibattito evidenzia inoltre tre nodi tematici attorno ai queli esso si sviluppa: l’ontologia, l’economia e l’Antropocene, che l’autore analizza puntualmente.
Il volume si presenta dunque come una sorta di guida-critica al complesso universo dell’ecomarxismo, di cui ripercorre le origini e lo sviluppo, analizzando i nodi teorici e politici al centro di un confronto globale che, anche per i suoi riflessi pratici, meriterebbe di essere maggiormente seguito nel nostro paese.

Jacopo Nicola Bergamo è dottorando in economia all’università di Vigo in Spagna. Ha vinto il Premio Ecologia Politica Laura Conti – ICU 2020 con una tesi magistrale in filosofia all’università di Parma. Per i nostri tipi, con Emanuele Leonardi ha introdotto La seconda contraddizione del capitalismo di James O’Connor (2021).

RASSEGNA STAMPA

Casa della Cultura Via Borgogna 3 Milano

Presentazione dei libri MARXISMO ED ECOLOGIA / TEORIA CRITICA DELL’ANTROPOCENE
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Effimera – 5 aprile 2022

Marxismo ed ecologia: analisi di un dibattito internazionale
di Francesco Barbetta

Il volume di Jacopo Nicola Bergamo, Marxismo ed ecologia. Origine e sviluppo di un dibattito globale (ombre corte, 2022) – che la recensione di Francesco Barbetta discute nel dettaglio – si propone di fare il punto su un ambito di discussione, quello appunto dell’eco-marxismo, in grande fermento negli ultimi anni.
Un buon modo per inquadrare la dinamica del confronto è quello di distinguere tra analisi che si propongono di mostrare la dimensione ecologista dell’opera di Marx – in modo tale che il Moro di Treviri si presenti come ambientalista ante litteram – e analisi che invece si propongono di interrogare l’archivio marxiano a partire dalla politicizzazione della crisi ecologica tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso – a partire, cioè, da un insieme di problemi che, semplicemente, non esisteva ai tempi in cui Marx scriveva.
Del primo gruppo fanno parte i teorici della frattura metabolica (Burkett, Foster, Saito), del secondo chi ha esplorato strade più sperimentali, spesso sulla scia dei movimenti sociali (Federici, Merchant, O’Connor). Vi sono poi voci (Malm, Moore, Salleh) che rivendicano una continuità forte col pensiero di Marx – e pure con il marxismo – senza esprimersi direttamente su questo passaggio.
Quasi superfluo concludere ribadendo che la posta in gioco del dibattito in oggetto non è filologica ma politica: solo la riflessione collettiva potrà trasformare le varie opzioni teoriche in efficaci strumenti del conflitto sociale (Emanuele Leonardi).

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UN ASSAGGIO

Indice

7 Ringraziamenti

9 Introduzione

13 Capitolo primo. Genealogia dell’incontro tra ecologia e marxismo

1. All’origine di un concetto; 2. La prefigurazione di una prospettiva ecologica marxiana; 2.1 Paul Sweezy: all’origine del pensiero ecologico della “Monthly Review”; 2.2 Herbert Marcuse e i Manoscritti del 1844; 2.3 Richard Levins, Richard Lewontin e la biologia dialettica; 3. Primo stadio dell’ecosocialismo; 3.1 Lo snodo de Il concetto di natura in Marx; 3.2 Dal dominio della natura alla produzione della natura: Neil Smith critico di Alfred Schmidt; 3.3 Ted Benton critico di Marx; 3.4 André Gorz e l’ecologia politica; 3.5 James O’Connor e la seconda contraddizione del capitalismo; 4. Secondo stadio dell’ecosocialismo; 4.1 La contrapposizione tra le riviste “Monthly Review” e “Capitalism Nature Socialism”

51 Capitolo secondo. La ricostruzione del marxismo ecologico (i): John Bellamy Foster, dalla storia del materialismo alla Metabolic Rift Theory

1. Il materialismo di Marx; 1.1 Il giovane Marx ed Epicuro; 1.2 Epicuro e Marx dopo la tesi di dottorato; 2. L’ alienazione del lavoro e della natura in Marx; 2.1 Sul concetto di alienazione; 2.2 Il concetto di alienazione nei Manoscritti del ‘44; 2.3 Alienazione e natura; 3. La matrice della frattura metabolica nella divisione tra città e campagna; 3.1 Marx produttivista? Dalla Miseria della filosofia al Manifesto; 4. Il concetto di metabolismo e di frattura metabolica; 4.1 La frattura metabolica; 4.2 Imperialismo ecologico e frattura ecologica globale; 5. Marx, Darwin e il materialismo

85 Capitolo terzo. La ricostruzione del marxismo ecologico (ii): Paul Burkett, la lettura ecologica delle categorie economiche del Capitale

1. Ecologismo socialista: una questione di metodo; 1.1 Natura e materialismo storico; 2. La contraddizione valore-natura nell’analisi delle forme economiche marxiane; 2.1 Merce, denaro e capitale; 2.2 Plusprodotto e plusvalore nell’analisi ecologica marxiana; 2.3 Doni gratuiti della natura e rendita; 2.4 Lavoro eco-regolato; 3. La duplice crisi ecologica del capitalismo; 3.1 Crescita senza limite; 3.2 Antagonismo città-campagna; 4. Prospettive nelle implicazioni ecologiche del comunismo

112 Capitolo quarto. La World-Ecology di Jason W. Moore

1. Oikeios: dalla produzione della natura, alla co-produzione del capitale-nella-rete-della-vita; 2. Valore e natura; 2.1 Reinterpretazione della teoria del valore; 2.2 Cheap Nature, valore e denaro; 3. La concezione della storia dell’ecologia-mondo; 3.1 La dialettica di appropriazione e capitalizzazione; 3.2 Crisi di sviluppo; 3.3 Dalle crisi di sviluppo al valore negativo

141 Capitolo quinto. Andreas Malm, l’energia fossile nella storia del capitalismo

1. Antropocene: l’era geologica della specie umana?; 1.1 L’ Antropocene contro la storia. La proposta di Malm; 2. Il Capitale fossile; 2.1 L’origine del Capitale fossile; 2.2 La formula generale del Capitale fossile e il modello dell’economia fossile; 2.3 Onde di accumulazione, innovazione tecnologica ed energetica; 3. Crisi, leninismo ecologico e geoingegneria; 3.1 Covid-19: una crisi endogena al capitale; 3.2 Leninismo ecologico: dalla rivoluzione contro i sintomi alla rivoluzione contro le cause della crisi; 3.3 Socializzare i mezzi di produzione della rimozione dell’anidride carbonica

171 Capitolo sesto. Dibattiti, controversie e scontri su ontologia, economia e Antropocene

1. Il dibattito ontologico; 1.1 Moore critico della frattura metabolica: la riproposizione di un dualismo cartesiano; 1.2 Le critiche ontologiche: monismo della sostanza o delle proprietà? Il vuoto della mediazione dialettica; 2. Il dibattito economico; 2.1 Crisi ecologica e crisi economica: feedback o autonomia relativa?; 2.2 Moore critico della concezione del valore nella teoria della frattura metabolica; 2.3 Critiche economiche alla World-Ecology: teoria del valore; 3. Il dibattito sull’Antropocene; 3.1 Il Capitalocene di Moore; 3.2 In difesa dell’Antropocene; 3.3 Temporalità dell’Antropocene

2o5 Conclusioni


 

Introduzione

Questo volume è frutto del lavoro di ricerca per la tesi magistrale in filosofia che ho sostenuto all’università di Parma, poi rivisto, riorganizzato ed espanso l’anno successivo. Quando decisi di intraprendere questo percorso, spinto dal professore Emanuele Leonardi, venivo da una formazione marxiana orientata dalla “Nuova Lettura di Marx” e dagli studi gramsciani. Ero interessato ai temi ecologici per via della mia formazione politica, per l’irrompere delle mobilitazioni dei giovani di Fridays for Future e comprendendo l’urgenza di affrontare da una prospettiva marxista la questione dei cambiamenti climatici. Per quanto avessi già cominciato qualche lettura di autori marxisti sensibili alla questione ecologica, ancora non sospettavo quanto vasto, ricco e innovatore potesse essere il dibattito in seno al cosiddetto “Ecomarxismo”.
Il contesto italiano è stato infatti solo parzialmente toccato da questo fenomeno. A partire dal 1991 con l’edizione italiana della rivista “Capitalismo Natura Socialismo” diretta da Giovanna Ricoveri e Giorgio Nebbia, l’ecologia politica di stampo marxista si diffuse nel contesto italiano attraverso la traduzione di articoli dell’omonima rivista nord americana, alcuni firmati da James O’Connor e Juan Martinez Allier, oltre che contributi originali. In realtà fin dagli anni Settanta Dario Paccino si era interessato alle questioni ecologiche da una prospettiva di classe con il suo L’imbroglio ecologico. Successivamente, prima Jaca Book e poi Orthotes hanno pubblicato gli scritti di André Gorz. Inoltre, negli ultimi anni ombre corte ha pubblicato due volumi di Jason W. Moore, Ecosocialismo di Michel Löwy, un’antologia di James O’Connor, la nuova edizione del libro di Paccino e altri testi ecosocialisti. Tuttavia continuano a non essere disponibili moltissimi dei “classici” dell’ecomarxismo. L’interesse per quest’ambito si è riacceso grazie a questi contributi, al contesto politico internazionale nel quale i cambiamenti climatici si impongono nell’agenda politica dei governi e dei movimenti sociali.
Una delle novità di questo volume è quindi quella di presentare per la prima volta al lettore italiano autori fondamentali dell’ecomarxismo ad oggi sconosciuti in lingua italiana. La genealogia dell’incontro tra ecologia e marxismo fornisce le coordinate principali di un dibattito le cui radici affondano negli anni Sessanta-Settanta, presentando in forma sintetica autori quali Paul Sweezy, Herbert Marcuse, Richard Levins, Richard Lewontin, Ted Benton, André Gorz, James O’Connor, Alfred Schmidt e Neil Smith. Ampio spazio è dedicato a quattro autori la cui rilevanza nel dibattito contemporaneo è decisiva: John Bellamy Foster, il principale artefice della Metabolic Rift, Paul Burkett, con la sua teoria ecologica del valore, Jason W. Moore e la teoria post-marxista della World-Ecology e Andreas Malm ideatore della teoria del capitale fossile. Infine ho cercato di ricostruire in forma sintetica, ma sistematica, l’attuale dibattito contemporaneo interno e coevo all’ecomarxismo attorno a tre nodi tematici: ontologia, economia e Antropocene.
Il volume si presenta dunque come una guida di lettura all’ecomarxismo, attraverso la quale è possibile apprezzare il pensiero degli autori precedentemente menzionati nel contesto storiografico e nel dibattito contemporaneo. Questo aspetto rappresenta inoltre una novità anche nel contesto internazionale dato che un simile testo non è ancora disponibile, fatto salvo il corposo volume The Ecological Crisis and the Logic of Capital del professore dell’università di Fudan Xueming Chen recentemente tradotto in inglese per Brill, il quale, pur essendo un lavoro estremamente preciso e ricco di contenuti, ha un taglio differente, non riportando una genealogia ecomarxista, i temi del dibattito contemporaneo e decidendo diversamente per quanto riguarda gli autori presi in esame.
Per ragioni di spazio e per agevolare la lettura ho dovuto selezionare i pensatori trattati e gli argomenti. Pertanto alcuni temi sono stati menzionati solo in parte, come la questione del rapporto tra termodinamica ed economia sollevata negli scritti di Sergej Podolinskij e le rispettive critiche di Marx ed Engels alla sua proposta, un dibattito che continua a generare non poche divergenze. Alcuni aspetti del pensiero di certi autori sono stati omessi, o comunque trattati solo tangenzialmente e implicitamente, sempre per le stesse ragioni. Inoltre segnalo l’assenza dal dibattito qui riportato di un punto di vista femminile/femminista. Figure di spicco come Ariel Salleh, Carolin Merchant o più recentemente Hannah Holleman, Stefania Barca – ma anche Nancy Fraser – meriterebbero uno spazio proprio che qui non mi era concesso. Quindi, lungi da me voler oscurare il contributo del femminismo nel mediare in forme originali l’incontro tra ecologia e marxismo, che credo anzi meriterebbe uno spazio adeguato in un volume dedicato.
Nonostante queste carenze, credo che questo lavoro possa dirsi sistematico per le ragioni già esposte e che possa essere un importante strumento per il lettore italiano per pensare la crisi multifattoriale che stiamo attraversando. Non pretendo di aver fornito una lettura innocente dell’ecomarxismo, o la sola possibile, e il lettore attento potrà dedurre le mie simpatie e posizioni. Tuttavia credo di aver cercato di compiere quel necessario processo di distacco per restituire il più possibile un quadro d’insieme di tipo scientifico.

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