Descrizione
Fabrice d’Almeida
Il tempo degli assassini
I guardiani dei campi di concentramento e le loro attività ricreative (1933-1945)
“Ecco, il tempo degli assassini”, annunciava Arthur Rimbaud in un suo verso, sul finire del secolo xix. Gli assassini giunsero puntuali, quando nel cuore dell’Europa più istruita venne formata nel giro di pochi anni un’intera classe di omicidi seriali. Appartenenti per lo più alla generazione nata tra la fine del secolo xix e gli albori del xx, essi furono chiamati a riorganizzare socialmente e razzialmente la demografia del continente europeo, a ideare il sistema dei campi di concentramento e a fornire i quadri e il personale per assicurarne il funzionamento.
I guardiani dei campi vissero una singolare intimità con la morte, che direttamente o indirettamente procuravano. Ma il tempo degli assassini possedeva un diverso significato per chi doveva organizzare la loro attività professionale e amministrarne le ore d’inattività. Nell’universo della violenza assoluta, la gestione di queste “risorse inumane” fu pianificata con la massima attenzione, assegnando all’organizzazione del loro tempo libero e del loro svago un ruolo centrale, nella convinzione che un’aria di normalità avrebbe consentito la massima efficienza nello svolgimento del servizio quotidiano.
Grazie a un’attenta lettura della documentazione archivistica, che riflette un punto di vista originale, il libro propone pagine innovative negli studi sul funzionamento del sistema concentrazionario e indaga, entrando nel privato, la vita e il mestiere dei carnefici e degli esecutori di ordini criminali.
Fabrice d’Almeida è professore di storia all’università Paris ii Panthéon-Assas. Consulente storico per l’emittente radiofonica France Culture, ha condotto studi sulla Germania nazista e sull’Italia fascista. Tra i suoi titoli ricordiamo, La vie mondaine sous le nazismo (Paris, 2006), La politique au naturel. Comportement des hommes politiques et représentations publiques en France et en Italie du xix au xx siècle (Roma, 2007) e, con a Pamela E. Swett e Corey Ross, Pleasure and Power in Nazi Germany (New York, 2011).