Descrizione
Andrea Mazzocco
Economia comunitaria indigena
Alternative al capitalismo e autonomia dei popoli nativi latinoamericani
Economia comunitaria indigena è un viaggio ancestrale che ci porta in America Latina attraverso l’osservazione della cellula principale per lo sviluppo umano: la comunità. Questo lavoro prende forma dal vissuto dell’autore, che in diversi viaggi fra Messico, Bolivia e Perù è andato alla ricerca di cosa lega le attuali esperienze di autonomia comunitaria che si sviluppano nella popolazione indigena latinoamericana con l’organizzazione storica comunitaria, americana e non. Una visione che vuole scardinare quel paradigma secondo il quale quello in cui viviamo è l’unico sistema economico possibile.
Faro ispiratore di questa ricerca è l’esperienza zapatista, l’incredibile rivoluzione sviluppatasi nelle montagne e nella selva del Chiapas, Stato della frontiera meridionale messicana. Qui, gli indigeni e le indigene maya, che i libri di storia vorrebbero raccontarci come un fenomeno folklorico del passato, lottano e resistono dal 1994, anno della sollevazione del primo gennaio.
Le solide basi su cui si fonda la ricerca ne fanno un lavoro accurato e documentato, che tuttavia non perde di vista la dimensione utopica di una esperienza che rende possibile immaginare un futuro lontano dalle forme di prevaricazione dell’economia di mercato.
Andrea Mazzocco, dopo aver conseguito una Laurea Magistrale e un Master in economia della cooperazione (Università di Bologna), attualmente svolge la sua attività in una cooperativa sociale e come volontario presso l’Associazione Ya Basta Êdî Bese a Venezia.
UN ASSAGGIO
Indice
9 Prefazione
13 Introduzione
17 Capitolo primo. Le comunità indigene
1. Le comunità di altura; 2. Crisi del modello di riproduzione sociale; 3. Le comunità amazzoniche; 4. Le comunità chiapaneche
41 Capitolo secondo. Ecomomia comunitaria e neoliberale a confronto
1. Coesistenza o esclusione?; 2. Organizzazione del lavoro e creazione di valore; 3. Focus: estrattivismo in Amazzonia; 4. Focus: il Nafta
59 Capitolo terzo. Autonomia zapatista
1. Governo autonomo; 2. Sistema educativo autonomo; 3. Autonomia economica: modelli di produzione collettiva e stato sociale; 4. Sfida al neoliberismo
83 Capitolo quarto. Autonomia come emancipazione dal capitalismo
1. Il concetto di autonomia; 2. Autonomia indigena; 3. Anticapitalismo nella costruzione dell’autonomia; 4. L’autonomia come processo emancipatorio globale
103 Conclusioni
Appendice
111 Rompendo l’accerchiamento: autonomia in cammino
122 Crisi politica in Bolivia: personalismi al potere e un problema di rappresentatività
127 Perù la lenta morte della politica
133 Bibliografia
Prefazione
Questo lavoro si basa principalmente su una ricerca di campo effettuata nel mese di agosto 2019 in Chiapas (Messico), ed è stato ampliato a seguito di un ulteriore viaggio in Bolivia e in Perù nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020.
L’esperienza chiapaneca ha avuto come obiettivo indagare gli effettivi modelli di riproduzione sociale delle comunità indigene autonome zapatiste presenti nelle regioni degli Altos de Chiapas e della Selva Lacandona. La ricerca è stata svolta a venticinque anni dall’insurrezione delle suddette comunità, il primo gennaio 1994, e quindi ha potuto indagare l’evoluzione e l’esercizio dell’autonomia durante un lungo periodo di tempo, creando un caso quasi unico a livello globale. Nonostante l’apparente uniformità del fenomeno zapatista, le peculiarità delle varie situazioni incontrate sono moltissime, a partire dal livello linguistico e culturale. Le etnie principali presenti nei territori zapatisti fanno capo alle discendenze tzotzil, tzeltal, cho’ol e tojolabal, con poi minoranze zoque e mame; nonostante siano tutte etnie Maya, le differenze culturali fra le varie discendenze possono essere diverse. Nel produrre un lavoro omogeneo sono state dunque effettuate alcune semplificazioni e omologazioni, per una maggiore chiarezza espositiva e per l’effettiva difficoltà di indagare le differenti risposte delle varie etnie ai problemi concreti della vita comunitaria. Nonostante questa piccola delucidazione, si può affermare che il fenomeno zapatista possa essere studiato organicamente non solo per l’aver messo insieme queste popolazioni contadine nella richiesta di più terra e più autonomia, ma per l’effettivo esercizio in comune dell’autonomia conquistata, tramite modelli di concertazione dal basso e di continuo interscambio di saperi.
Il viaggio successivo mi ha portato invece ad osservare alcune comunità dell’altipiano andino, principalmente aymara e quechua, presenti sia in Bolivia che in Perù, e alcune comunità amazzoniche stanziate sul Rio Marañon, nella selva settentrionale peruviana, principalmente wampis e awajun (protagonisti anch’essi di interessantissimi esempi di autonomia territoriale). In questo caso però, per difficoltà organizzative e la progressiva chiusura dovuta all’avanzare dell’epidemia di Covid-19, il mio lavoro è stato più bibliografico che di ricerca di campo. La mia presenza su quei territori e l’osservazione diretta di alcune delle pratiche studiate ha dato però sicuramente un valore aggiunto a questo lavoro, sopratutto per le particolarità delle comunità amazzoniche, per me nuove.