Oltre la giustizia climatica

 14.00

Jason W. Moore

pp. 166
Anno 2024 (marzo)
ISBN 9788869482847

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Descrizione

Jason W. Moore
Oltre la giustizia climatica
Verso un’ecologia della rivoluzione
Traduzione, Introduzione e cura di Gennaro Avallone

La ricerca che Jason W. Moore propone da circa due decenni, all’interno del World-ecology research network, ha l’obiettivo di comprendere i processi storici e strutturali che hanno portato alla formazione dell’ecologia-mondo capitalistica e alle relative disuguaglianze socioecologiche, devastazioni ambientali e dinamiche di svalorizzazione economica e culturale.
I saggi qui raccolti pongono il problema di come affrontare la crisi climatica ed ecologica in un orizzonte di giustizia planetaria, in modo che a pagarla non siano ancora una volta le popolazioni umane ed extra-umane già sacrificate da secoli di dominio capitalistico e degrado della natura a merce a buon mercato. In altre parole, Jason W. Moore approfondisce e politicizza ulteriormente l’analisi del cambiamento climatico e delle sue conseguenze – non solo ecologiche, ma anche e inseparabilmente economiche, politiche e sociali –, sottolineando le opportunità di una via d’uscita anticapitalista dall’inferno planetario. Questa possibilità si può pensare e praticare solo mettendo in discussione i rapporti di sfruttamento e di appropriazione che riguardano l’intera rete della vita, aprendosi a una prospettiva che coinvolge l’insieme delle forme di vita, federando le lotte per la liberazione dal sessismo, dal razzismo e dalle logiche che in generale dominano l’idea di una infinita accumulazione capitalistica.

Jason W. Moore, storico dell’ambiente e docente di sociologia presso l’Università di Binghamton negli Stati Uniti, è coordinatore del World-Ecology Research Network. Tra i suoi lavori più recenti: Capitalism in the Web of Life: Ecology and the Accumulation of Capital (Verso, 2015), Una storia del mondo a buon mercato (con Raj Patel, Feltrinelli, 2018) e per i nostri tipi, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo (nuova ed. 2023), Antropocene o Capitalocene? (2017).

RASSEGNA STAMPA

UN ASSAGGIO

Indice

7 introduzione. Andare oltre l’inferno planetario
di Gennaro Avallone

21 Prefazione. La giustizia planetaria nel Capitalocene

35 1. Oltre la giustizia climatica

56 2. Oppiacei degli ambientalisti? Illusioni dell’Antropocene, gestione planetaria e l’alternativa del Capitalocene

83 3. Imperialismo, con e senza natura a buon mercato: crisi climatica, guerre mondiali ed ecologia della liberazione

115 4. Antropocene, Capitalocene, proletarocene. Ideologia, crisi climatica e lotta di classe nella rete della vita

145 Bibliografia


 

Introduzione
Andare oltre l’inferno planetario
di Gennaro Avallone

L’inferno planetario

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”. È questa una delle affermazioni al centro di questo libro. La frase contiene tre concetti fondamentali per comprendere il mondo in cui viviamo e le sfide che dobbiamo affrontare. Il primo si riferisce a quello di Uomo, un’astrazione che ha accompagnato l’intera modernità in contrapposizione all’altra, quella di Natura, legittimando, in base a tale polarità, la superiorità degli esseri umani definiti civili (l’Uomo) su tutte le altre forme di vita, umane comprese, identificate come selvagge (la Natura). Il secondo concetto è quello di capitale, il rapporto socio-ecologico che ha plasmato il mondo dalla fine del 1400, costruendolo come un enorme magazzino di forme di vita di cui disporre e forme di vita da annullare, fino alla loro estinzione, se inutili o di ostacolo alla sua riproduzione. Il terzo concetto è quello di inferno planetario. Con esso, si individuano due processi. Il primo si riferisce agli effetti del riscaldamento globale e del cambiamento climatico in corso, che stanno trasformando parti del pianeta in luoghi totalmente ostili alla vita umana e ad altre forme di vita a causa delle alte temperature, della riduzione della fertilità dei suoli e della siccità, fino alla mancanza di accesso all’acqua potabile. Il secondo processo riguarda il fatto che per una parte dell’umanità, costituita da alcuni miliardi di persone, e per una molteplicità di vite animali, la vita sul pianeta è strutturalmente una sofferenza, dovuta ai processi di devastazione ambientale e svalorizzazione economica e culturale e alle profonde disuguaglianze socioecologiche che caratterizzano il globo.
La ricerca che Jason W. Moore propone da circa due decenni, all’interno del World-ecology research network, ha l’obiettivo di comprendere i processi storici e strutturali che hanno dato vita nel tempo, specificamente dalla fine del 1400 in avanti, con l’affermazione dell’ecologia-mondo capitalistica, a tale inferno planetario. Negli anni più recenti, questa ricerca ha approfondito anche lo studio delle alternative allo stato di cose presente, riconoscendo, da un lato, che la disperazione non è una risposta emancipativa e, dall’altro lato, il fatto che in ogni crisi ci sono delle opportunità che si aprono e questo richiede scelte, decisioni, organizzazione: in altre parole, richiede un approccio politico e, quindi, una politicizzazione della crisi socioecologica in corso.
La serrata critica dell’esistente, specificamente delle logiche di funzionamento dell’ecologia-mondo capitalistica tanto nella sua prospettiva di lungo periodo quanto nella fase storica in corso caratterizzata dalla fine delle nature a buon mercato, dunque di una condizione strutturale costitutiva del vigente modo di produzione e organizzazione socioecologica, apre alla necessità di individuare le forze capaci di mettere in discussione l’ordine vigente. Nei paragrafi successivi, si presentano, pertanto, alcune delle critiche che la prospettiva di Moore fa all’ecologia-mondo capitalistica e si delineano le forze e le forme di vita interessate al suo superamento, nella prospettiva – che dà il titolo a questo libro – di un’ecologia della rivoluzione.

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