Descrizione
Claudia Pozzana, Alessandro Russo
La Quarta guerra mondiale. E noi?
Assistiamo ai prodromi di una guerra globalizzata, di cui cominciamo appena a valutare la peculiare novità in termini di distruttività e di estensione, destinata a perdurare e aggravarsi per molti anni, persino decenni. Per ritrovare il filo di un orientamento, per pensare politicamente come uscire da questa guerra, occorre ampliare l’orizzonte a nuovi riferimenti intellettuali, e riconsiderare le precedenti idee sulla guerra e sui suoi inestricabili rapporti con la politica.
Gli sviluppi globali della guerra in corso sono imprevedibili nei dettagli, ma si vede chiaramente la loro tendenza fondamentale. Si è aperta un’epoca nella quale la guerra si va imponendo come l’effettivo governo del mondo.
Il mondo va reinventato politicamente, impresa di lunga durata che coinvolgerà più generazioni, e che dovrà difendersi dalla crescente minaccia di una distruttività illimitata.
Il volume raccoglie cinque testi, due sul carattere locale/globale della guerra iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina, letta nella prospettiva delle guerre mondiali del Novecento, e tre testi su alcuni antecedenti: l’invasione americana dell’Iraq, la crisi dei partiti in Europa e il movimento di Hong Kong.
Claudia Pozzana ha insegnato Lingua e letteratura cinese presso l’università di Bologna. Ha studiato e insegnato in università cinesi. È stata Visiting Professor e Scholar in Residence presso la University of Washington e Visiting Scholar in altre università americane. Tra i suoi lavori, La poesia pensante. Inchieste sulla poesia cinese contemporanea (Quodlibet, 2010-2020).
Alessandro Russo ha insegnato sociologia presso l’università di Bologna. Ha studiato e fatto ricerca in Cina e negli Stati Uniti. È stato Visiting Professor all’università Tsinghua, Pechino, e alla University of Washington, Seattle. Tra i suoi lavori recenti, Cultural Revolution and Revolutionary Culture (Duke University Press, 2020).
RASSEGNA STAMPA
Presentazione
Questo volumetto nasce dall’urgenza di trovare nuovi punti di orientamento rispetto alla sciagurata situazione dell’Europa in guerra, prodromo inequivocabile di una militarizzazione generalizzata del mondo.
I primi due testi qui raccolti, scritti a caldo parallelamente tra la primavera e l’estate 2022, contengono i nostri argomenti sulla guerra in corso. Nello scriverli siamo stati anche indotti a tirare fuori dai cassetti, più o meno informatizzati, tre testi precedenti, nei quali avevamo delineato punti di vista che ci hanno aiutato a muoverci nella nebbia venefica di questa situazione. Così, qualche sovrapposizione o ripresa di temi è stata inevitabile.
Nei primi due testi si parla di Quarta guerra mondiale, nel senso che la cosiddetta Guerra fredda è stata altrettanto mondiale, benché moderatamente guerreggiata. Per pensare politicamente questa guerra, che avanza come strutturalmente illimitata, è indispensabile ripensare politicamente, e non solo militarmente, le guerre mondiali del Novecento e i loro fattori di limitazione. Ciò che ha realmente limitato quelle guerre, ben più che i rapporti di forza militari, è stato l’esistenza di un orizzonte di pensiero politico che mirava al di là del capitalismo. L’attuale illimitatezza della guerra è conseguente all’assenza di un pensiero politico capace di organizzare, e persino di immaginare, l’uscita dal capitalismo. Con l’aggravante che i precedenti tentativi di politiche oltre il capitalismo sono falliti, e con essi si sono esauriti anche i precedenti fattori di limitazione della mondializzazione della guerra.
Occorre altresì tenere conto delle circostanze a monte di questa guerra europea, almeno negli ultimi tre decenni. La sua esplosione, apparentemente improvvisa, è stata in realtà lungamente preparata. Non ne facciamo un’analisi geopolitica completa, ma ci limitiamo a tre antecedenti che ci avevano spinto a riflettere sull’affermarsi della nuova ondata bellicista.
Letti retrospettivamente, i tre testi della seconda parte trattano tre componenti fondamentali della situazione attuale, Stati Uniti, Europa e Cina. Il primo testo, scritto all’indomani dell’invasione dell’Iraq, esamina lo spartiacque di quella “guerra preventiva” come salto di qualità dell’interventismo militare usa, lo stesso che si dispiega oggi “per procura” nella nuova guerra europea. Il secondo testo, scritto nel 2019 per un dibattito sul “Futuro dell’Europa”, considera le fonti della debolezza degli stati e dei partiti parlamentari europei. Essa oggi appare in tutta la sua gravità nell’incapacità di frenare lo scontro militare in atto. Il terzo testo, del 2020, attraverso l’analisi del movimento di Hong Kong del 2019, discute l’emergere della rpc come nuovo principale attore geopolitico mondiale, in crescente competizione con gli usa.
I cinque testi qui raccolti sono stati pubblicati su riviste aperte all’analisi controcorrente di problemi politici e teorici contemporanei. Sono spesso stati scritti in risposta a “Call for papers” di numeri speciali dedicati a temi caldi della situazione odierna, tutte iniziative volte alla creazione di luoghi collettivi di riflessione politica. Il “Post scriptum” è di aprile 2023.
I testi, nell’ordine di pubblicazione in questo volume, sono stati originariamente pubblicati in: “Continental Thought and Theory. A Journal of Intellectual Freedom”, special issue, War: Thinking the Unthinkable, 2023; “Crisis and Critique”, special issue, Is Politics Possible Today?, 2022; “Positions. East Asia Culture Critique”, special issue, Against Preemptive War, 2005; “Crisis and Critique”, special issue, The Future of Europe, 2019; “Sinosfere”, open access, settembre 2020.
UN ASSAGGIO
Indice
7 Presentazione
Parte prima. Questa guerra
13 Di fronte alla Quarta guerra mondiale
Un’impasse del pensiero militare oggi; Le tre guerre mondiali del Novecento e il loro limite; Mao e la guerra mondiale incombente a metà degli anni Sessanta; La pulsione di morte del capitale; Il capitalismo usa nella Quarta guerra mondiale; Il capitalismo cinese nella Quarta guerra mondiale; Lo scenario iniziale della guerra; Può esistere un limite di questa guerra?
43 Si può pensare politicamente questa guerra?
Il dilemma politico contemporaneo; Attualità di una domanda di Badiou; Come fu pensata la guerra nel Novecento? La dittatura dell’opinione; Due temporalità; Compiti impossibili
Parte seconda. Antecedenti
57 Dopo l’invasione dell’Iraq
Ogni avallo alla strategia estremista e avventurista del governo usa è rovinoso; Chi è il vero nemico della guerra illimitata usa?; Le due condizioni storiche convergenti nell’attuale congiuntura militare; Che fare?
69 L’Europa dopo i partiti del Novecento
Il governo dell’euro; Partiti, socialismo e capitalismo; Fine dei partiti parlamentari e fine del comunismo statale; La chiusura degli anni Sessanta; In Italia; Si può ripensare politicamente l’Europa?; Debolezza; Il filosofo e la contadina migrante
89 Hong Kong, “due sistemi”, una guerra incombente?
I “due sistemi”; Forza e debolezza del movimento di Hong Kong; Una guerra incombente?
105 Post scriptum 2023. E noi?
Presentazione
Questo volumetto nasce dall’urgenza di trovare nuovi punti di orientamento rispetto alla sciagurata situazione dell’Europa in guerra, prodromo inequivocabile di una militarizzazione generalizzata del mondo.
I primi due testi qui raccolti, scritti a caldo parallelamente tra la primavera e l’estate 2022, contengono i nostri argomenti sulla guerra in corso. Nello scriverli siamo stati anche indotti a tirare fuori dai cassetti, più o meno informatizzati, tre testi precedenti, nei quali avevamo delineato punti di vista che ci hanno aiutato a muoverci nella nebbia venefica di questa situazione. Così, qualche sovrapposizione o ripresa di temi è stata inevitabile.
Nei primi due testi si parla di Quarta guerra mondiale, nel senso che la cosiddetta Guerra fredda è stata altrettanto mondiale, benché moderatamente guerreggiata. Per pensare politicamente questa guerra, che avanza come strutturalmente illimitata, è indispensabile ripensare politicamente, e non solo militarmente, le guerre mondiali del Novecento e i loro fattori di limitazione. Ciò che ha realmente limitato quelle guerre, ben più che i rapporti di forza militari, è stato l’esistenza di un orizzonte di pensiero politico che mirava al di là del capitalismo. L’attuale illimitatezza della guerra è conseguente all’assenza di un pensiero politico capace di organizzare, e persino di immaginare, l’uscita dal capitalismo. Con l’aggravante che i precedenti tentativi di politiche oltre il capitalismo sono falliti, e con essi si sono esauriti anche i precedenti fattori di limitazione della mondializzazione della guerra.
Occorre altresì tenere conto delle circostanze a monte di questa guerra europea, almeno negli ultimi tre decenni. La sua esplosione, apparentemente improvvisa, è stata in realtà lungamente preparata. Non ne facciamo un’analisi geopolitica completa, ma ci limitiamo a tre antecedenti che ci avevano spinto a riflettere sull’affermarsi della nuova ondata bellicista.
Letti retrospettivamente, i tre testi della seconda parte trattano tre componenti fondamentali della situazione attuale, Stati Uniti, Europa e Cina. Il primo testo, scritto all’indomani dell’invasione dell’Iraq, esamina lo spartiacque di quella “guerra preventiva” come salto di qualità dell’interventismo militare usa, lo stesso che si dispiega oggi “per procura” nella nuova guerra europea. Il secondo testo, scritto nel 2019 per un dibattito sul “Futuro dell’Europa”, considera le fonti della debolezza degli stati e dei partiti parlamentari europei. Essa oggi appare in tutta la sua gravità nell’incapacità di frenare lo scontro militare in atto. Il terzo testo, del 2020, attraverso l’analisi del movimento di Hong Kong del 2019, discute l’emergere della rpc come nuovo principale attore geopolitico mondiale, in crescente competizione con gli usa.
I cinque testi qui raccolti sono stati pubblicati su riviste aperte all’analisi controcorrente di problemi politici e teorici contemporanei. Sono spesso stati scritti in risposta a “Call for papers” di numeri speciali dedicati a temi caldi della situazione odierna, tutte iniziative volte alla creazione di luoghi collettivi di riflessione politica. Il “Post scriptum” è di aprile 2023.
I testi, nell’ordine di pubblicazione in questo volume, sono stati originariamente pubblicati in: “Continental Thought and Theory. A Journal of Intellectual Freedom”, special issue, War: Thinking the Unthinkable, 2023; “Crisis and Critique”, special issue, Is Politics Possible Today?, 2022; “Positions. East Asia Culture Critique”, special issue, Against Preemptive War, 2005; “Crisis and Critique”, special issue, The Future of Europe, 2019; “Sinosfere”, open access, settembre 2020.