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RASSEGNA STAMPA
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Il caso estremo dell'uomo
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Essere scrittori ebrei
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pp. 365
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€ 27,00
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isbn 9788869481413
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il libro
Nelle sue memorie Elie Wiesel poneva legittime questioni di carattere programmatico sul compito e i fini dello scrittore ebreo: "Da ebreo, mi chiedo quale sia il ruolo dello scrittore ebreo: essere una voce, per dire cosa? Cosa è tenuto a esprimere, quando, e con quale scopo? Quale storia raccontare? E a chi?".
Inchieste particolarmente problematiche come queste vengono affrontate alla luce della professione di ebraismo letterario di Romain Gary: "Gli ebrei hanno rappresentato per me, per un grande periodo della mia vita, il caso estremo dell'uomo". Se la missione dell'ebreo non consiste nel convertire il mondo all'ebraismo, ma di umanizzarlo, lo scrittore ebreo lo umanizza con la sua letteratura. La definizione di Gary, che ha il valore di una rivelazione, viene adottata come privilegiata chiave di lettura per rispondere agli interrogativi di Wiesel e per intraprendere un insolito viaggio nell'anima ebraica attraverso lo sguardo che è proprio della letteratura. Questa sorta di idée fixe la ritroviamo espressa e variamente declinata nelle pagine dei più grandi e più significativi scrittori ebrei, da Kafka a Svevo, da Koestler a Primo Levi.
l'autore
Luca De Angelis, già borsista presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, ha insegnato nelle Università di Trento, di Trieste e di Münster. Fa parte del comitato scientifico di International Conferences on Jewish Italian Literature (ICOJIL) e collabora con "Pagine ebraiche". Ha curato L'Ebraismo nella Letteratura Italiana del Novecento (con Marisa Carlà, Palumbo, 1995) e il Diario di Elio Schmitz (Sellerio, 1997). Ha pubblicato Qualcosa di più intimo. Aspetti della scrittura ebraica del Novecento italiano: da Svevo a Bassani (Giuntina, 2006).
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