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RASSEGNA STAMPA
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La Germania e la crisi europea
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pp. 222
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€ 18,00
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isbn 9788869480232
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il libro
L'Europa è un continente incagliato e in declino, colpito da una crisi iniziata nel 2008 e non ancora terminata, con sempre minor peso economico e influenza internazionale rispetto ad altre aree del mondo (non solo la Cina).
La situazione attuale non è però frutto della cattiva sorte, ma di politiche economiche che, ossessionate dalla stabilità, hanno fissato vincoli insostenibili, da Maastricht in poi. L'Italia è il paese che con più zelo ha fatto propri questi vincoli, tanto da avere inserito nella Costituzione un principio come il pareggio di bilancio.
A cosa si deve tutto questo? All'introduzione dell'Euro? No, o comunque solo in parte. Il fattore chiave è il ruolo della Germania. Il paese economicamente più forte esercita infatti la sua leadership dividendo, anziché unendo (come il caso greco ha dimostrato), rafforzando esclusivamente il proprio sistema produttivo e lavorando per creare attorno a sé una corona di paesi periferici (tra cui l'Italia) a basso salario e fortemente indebitati, sulle cui debolezze lucrare dal punto di vista finanziario e politico. Il frequente richiamo del ministro Schäuble a un'Europa che dovrebbe ispirarsi al "Sacro Romano Impero della Nazione Germanica" è eloquente.
Da locomotiva d'Europa, la Germania di Merkel-Schäuble si sta trasformando in un fattore di freno per il continente. Come il libro evidenzia, la Germania di oggi utilizza la grande forza costruita nei periodi precedenti per imporre scelte miopi e fallimentari, che distruggono la solidarietà tra i paesi, riducono la democrazia e finiranno per indebolire la stessa Germania.
l'autore
Massimo D'Angelillo, economista, presidente della società di ricerca e consulenza Genesis di Bologna, è autore di studi sulla Germania, sulle politiche economiche e industriali, e sugli scenari di sviluppo in diversi settori.
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