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RASSEGNA STAMPA
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I corpi di mezzo
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Biopolitica, differenza tra i sessi e governo del vivente
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pp. 150
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€ 15,00
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isbn 88-978-97522-02-7
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il libro
Il pensiero femminista muove dai corpi, che coniuga al plurale senza cercarne una sintesi. È su questa acquisizione che si innestano le riflessioni che Angela Putino ha dedicato al biopotere e alla biopolitica, intervenedo con una posizione originale nel dibattito che vede coinvolti i maggiori filosofi e teorici della politica italiani.
Nella prospettiva dell'autrice, i corpi non sono dunque un mero e indistinto dato biologico, né quell'"essere comune" sul quale si fonda la politica: i corpi, infatti, "sono sessuati oltre la biologia perché toccati dal senso, in lotta con dispositivi, resistenti alle distribuzioni normalizzanti, o anche presi al laccio di determinazioni di identità e di ruolo. I corpi sono sessuati perché sentono tutti questi contatti e sono sessuati perché dicono l'esistenza nel loro aver luogo. Non c'è un oltre; non c'è un corpo globale che quale essenza li raccolga. I corpi sono eternamente sessuati". Questo il punto di rottura del femminismo: aver proposto una politica dei corpi nell'epoca in cui la vera posta in gioco del potere è la governamentalità del vivente.
Se la biopolitica stabilisce che cos'è il vivente e a quali procedure normative e di cura sottoporlo, Putino ne individua - incrociando l'ultimo Foucault e il femminismo - il punto di resistenza in un "partire da sé", in un divenire parrhesiastes di se stessi, cioè soggetti in grado di dire la verità su di sé. Se la posta in gioco della biopolitica è la condizione del vivente privo di forme, pura datità biologica, i reali punti di resistenza non stanno nella morale, nei diritti, nelle forme di civiltà ma nei corpi e nella loro estrema nudità, nei corpi intesi come taglio ed esposizione, come spazio aperto di libertà e desiderio. Per Angela Putino occorre dunque andare a un "denudamento", portarsi all'estremità del taglio, dove "i corpi di mezzo" aprono a un nuovo incontro con il non-pensato, con il "fuori".
l'autrice
Angela Putino (1949-2007) ha insegnato bioetica e filosofia del linguaggio e della scienza presso l'Università di Salerno. Tra le sue pubblicazioni: Simone Weil. Un'intima estraneità (Città apertta, 2006); Amiche mie isteriche (Cronopio, 2002).
la curatrice
Tristana Dini, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in filosofia, attualmente si occupa di biopolitica e teorie femministe presso l'Istituto italiano di scienze umane (Napoli). Fa parte del collettivo della rivista online "adateoriafemminista".
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