RASSEGNA STAMPA
Gabriel Tarde
Il tipo criminale
Una critica al "delinquente-nato" di Cesare Lombroso
 
pp. 94
€ 10,00
isbn 978-88-95366753

Introduzione e cura di Sabina Curti

il libro
Pubblicato nel 1885, Il tipo criminale è una lucida critica alla teoria del delinquente-nato di Cesare Lombroso. Punto di passaggio imprescindibile non solo per gli studi criminologici, il testo di Tarde sembra conservare anche una sua straordinaria modernità per l'impostazione epistemologica e le suggestioni politiche che ci consegna: qual è il ruolo della scienza di fronte al problema criminalità? Quali i metodi con cui lo affronta? Quali le sue ricadute sulle politiche pubbliche?
Il processo di criminalizzazione dello straniero nelle nostre società globali, ad esempio, sembra riproporre, per alcuni versi, la questione del "tipo criminale" al centro del dibattito sociologico italo-francese di fine Ottocento. Per i suoi studi empirici e la teoria che ne trasse, ancora oggi Lombroso è considerato il precursore delle ricerche neuroscientifiche sulla criminalità. Il filo rosso che lega il positivismo lombrosiano alle neuroscienze, infatti, è la possibilità di "guardare dentro il cervello", muovendo dal presupposto che vi sia una qualche differenza "biologica" tra il criminale e il non criminale. In questo lavoro, contrapponendo al delinquente-nato il tipo professionale o sociale del criminale, Tarde non solo critica il metodo positivista della scuola lombrosiana, ma pone anche le basi per una teoria "sociale" del crimine.

l'autore
Gabriel Tarde (Sarlat, 1843-Parigi, 1904), giurista, sociologo e filosofo, tra i vari incarichi, è stato Giudice istruttore nella sua città natale e capo del Dipartimento di statistica del Ministero della giustizia. Ha inoltre ricoperto la cattedra di filosofia moderna al Collège de France. Nel 1890 viene eletto membro dell'Académie des sciences morales et politiques (sezione di filosofia). Attratto dallo studio della criminologia per le opportunità offerte dalla sua professione, a poco a poco si costruì una reputazione di acuto osservatore. Un riferimento specifico va fatto alla sua teoria dell'imitazione, esposta in Les Lois de l'imitation (1890), e ulteriormente precisata ne La logique sociale (1895). Tra i suoi molti lavori ricordiamo inoltre: Les lois sociales. Esquisse d'une sociologie (1898), Les transformations du droit. Étude sociologique (1891), Monadologie et sociologie (1893), L'opinion et la foule (1901) e Psychologie économique (1902).







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