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RASSEGNA STAMPA
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La traduzione filmica
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Il romanzo e la sua trasposizione cinematografica
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pp. 192
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€ 18,00
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isbn 978-88-95366-26-5
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il libro
Il volume intende offrire un panorama introduttivo alle tematiche che innervano il rapporto letteratura-cinema, per poi esaminare il profondo e ambiguo legame tra immagine visiva e immagine mentale, suggerendo alcuni principî e codici con i quali poter entrare nell'affascinante gioco interpretativo del testo filmico.
Centrale, in questa prospettiva, è dunque l'analisi del ruolo assunto dallo sguardo nella definizione e nello sviluppo della soggettività, e del suo modo di articolarsi secondo codici, verbali e non, in costante trasformazione. L'autrice osserva come i processi evolutivi del contesto culturale modifichino in maniera significativa non solo la concezione dello sguardo, ma anche il tipo di relazione che si instaura con la realtà. Lo sguardo si definisce sia come risultato sia come strumento di e per una visione del mondo il cui variare, nei diversi periodi storici, è determinato dallo sguardo stesso e dalle categorie culturali che lo sanciscono e definiscono. Il primato che nel xix secolo - nel quale Charlotte Brontë scrive il suo Jane Eyre, la cui trasposizione cinematografica è qui oggetto d'analisi - si attribuisce al visibile rivela lo sviluppo di una nuova facoltà rappresentativa caratterizzata da una prepotente appropriazione del linguaggio delle immagini.
Nell'affrontare l'affascinante parallelo tra linguaggio verbale e linguaggio filmico, all'autrice appare di fondamentale importanza analizzare quale spazio occupi il romanzo del xix secolo, dal momento che proprio dalla fascinazione visiva del suo linguaggio letterario sembrano emergere le dinamiche concrete di quella che sarà, nel secolo successivo, la visione cinematografica.
l'autrice
Chiara Battisti è ricercatrice di Letteratura inglese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Verona. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Racconti del visibile e dell'invisibile (Bologna 2002) e Civiltà come manipolazione, cultura come redenzione in Brave New World e Metropolis (Ravenna 2004).
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