RASSEGNA STAMPA
Jean-Luc Nancy
Le differenze parallele
Deleuze e Derrida
 
pp. 100
€ 10,00
isbn 978-88-95366-21-0
a cura di Tommaso Ariemma e Luca Cremonesi

il libro
Il pensiero di Nancy, per ammissione dello stesso autore, non è comprensibile senza le filosofie di Derrida e di Deleuze. In una nota di Essere singolare plurale, egli scrive infatti: "Sulla tradizione del pensiero dell'uno, del ciascuno e del singolare, a prescindere dalle nostre rispettive differenze [...], i testi ai quali bisognerebbe risalire sono in primo luogo quelli di Deleuze, e con essi a quelli di Derrida (e questo richiederebbe un commento a parte)". Ebbene, nelle conversazioni e negli scritti qui raccolti, Nancy sembra articolare questo "commento", esplicitando non solo la con-divisione, l'impossibile toccarsi parallelo del pensiero di Deleuze e di Derrida, ma anche l'eredità che necessariamente lo lega ai due filosofi.
Scopo di questa raccolta, dunque, è di portare alla luce una trama di relazioni di pensiero, di fornire una mappa per attraversarla cogliendone legami e divergenze. Nella prefazione, Nancy ricorda lo stupore che lo colse quando i curatori gli proposero di riunire questi interventi in un libro. Eppure tutto parte dall'esigenza, espressa anche dal filosofo francese, di pensare insieme Deleuze e Derrida. Del resto, l'intera l'opera di Nancy potrebbe essere, anche e soprattutto, riconosciuta come questo esercizio silenzioso e mai realmente confessato. Se pensare la singolarità e la differenza è il compito filosofico del nostro tempo, esso tuttavia non può essere assolto da un solo pensiero, nella solitudine del pensiero. Deleuze, Derrida, e lo stesso Nancy, non sono allora che tasselli per un "pensiero della differenza" ancora (e, a rigore, sempre) a venire.

l'autore
Jean-Luc Nancy (1940) è docente di Filosofia a Strasburgo. Tra i suoi lavori apparsi in Italia: Un pensiero infinito (Marcos y Marcos, 1992), La comunità inoperosa (Cronopio, 1995), L'etica originaria di Heidegger (Cronopio, 1996) e Hegel. L'inquietudine del negativo (Cronopio, 1998).








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