RASSEGNA STAMPA
Vincenzo Binetti
Città nomadi
Esodo e autonomia nella metropoli contemporanea
 
pp. 140
€ 12,50
isbn 978-8895366-16-6

Prefazione di Michael Hardt

il libro
In questo libro si esplorano alcuni testi del Novecento letterario italiano dal punto di vista della città. Ognuno di essi è dunque oggetto di una riflessione critica sullo spazio urbano. In questo modo l'autore ci offre, non solo una nuova prospettiva per leggere alcuni importanti lavori narrativi, ma anche gli elementi per percepire in modo diverso il percorso della nostra tradizione letteraria. Mettendo in evidenza il rapporto che questi testi hanno con lo spazio urbano, l'autore rivela una serie di relazioni conflittuali non solo con la modernità (e la sua crisi), ma anche e soprattutto con le forme moderne di comunità e di organizzazione sociale.
Se Gramsci ha sottolineato il carattere non nazional-popolare della letteratura italiana, ciò che il discorso critico di Binetti evidenzia invece è la mancanza di un "popolo" e di una "nazione". I protagonisti di tutti i lavori presi in esame sono in fuga proprio da quelle forme rigide e statiche di organizzazione sociale necessarie alla formazione di un popolo e di una identità nazionale. Se il discorso gramsciano ci mette in guardia rispetto al fatto che senza un popolo e senza una nazione tutto ciò che resta sono solo frammenti incoerenti, attraverso la lettura proposta in questo libro ci troviamo di fronte a uno scenario completamente diverso: a processi collettivi di "esodo costituente", a un nomadismo capace di generare comunità alternative. Esodo e nomadismo diventano allora un processo non solo di fuga ma anche e soprattutto di costituzione, che permette di evadere i confini oppressivi della città e creare simultaneamente una nuova soggettività - individuale e collettiva - capace di esistere proprio al suo interno. Si tratta insomma non della formazione di un "popolo" e di un'"identità nazionale" ma dell'emergere di una "moltitudine" di soggettività dinamiche che prospettano nuovi scenari urbani e nuove comunità a venire.

L'autore
Vincenzo Binetti insegna "Letteratura italiana" e "Cultural Studies" presso la University of Michigan di Ann Arbor. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Cesare Pavese: una vita "imperfetta" (Longo, 1998).


Indice del volume

Prefazione, di Michael Hardt
Itroduzione

Capitolo primo - Soggetto nomade e destabilizzazione urbana ne Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello

Capitolo secondo - La città e i suoi miti: spazio urbano e comunità femminili in Tra donne sole di Cesare Pavese

Capitolo terzo - Fluidità dei corpi e dinamica del desiderio come metafore di una spazialità autonoma in Donna in guerra di Dacia Maraini

Capitolo quarto - Lo spazio carcerario come "nonluogo" di una soggettività negata ne Gli invisibili di Nanni Balestrini

Capitolo quinto - Boccalone: i luoghi del desiderio e la città del possibile

Capitolo sesto - Palomar e la "deriva" transitoria

Capitolo settimo - La città nomadica: esodo intrasocietario e deterritorializzazione urbana in Pantanella. Canto lungo la strada di Mohsen Melliti

Capitolo ottavo - Genova, il G8 e la "bunkerizzazione" dello spazio urbano

Note
Bibliografia






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