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RASSEGNA STAMPA
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Passeggiando con la mimesis
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L'illusione teatrale tra antico e moderno
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pp. 123
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€ 10,00
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isbn 978-88-95366-02-9
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Il libro
Grazie all'espediente narrativo del camminare insieme, che si gioca nella scelta di un linguaggio volutamente colloquiale adatto anche ai non specialisti, l'autrice e i suoi lettori faranno delle rapide puntate non solo nel mondo antico, ma anche in quello tardo antico, in quello moderno e talora in quello contemporaneo, dove la questione della mimesis si rivelerà tutt'altro che risolta.
Si tratta di dimostrare, infatti, come la mimesis assuma il suo significato più interessante, che è quello di finzione, di simulazione, di illusione, e non già di imitazione e di riproduzione, soprattutto in antichi autori di teatro. Un posto d'onore sarà riservato ad Aristofane e, in particolare, ad un suo singolare personaggio, che si farà portavoce di una teoria estetica ancor'oggi insuperata. Ma si parlerà anche di un romanzo greco e di una sorprendente pièce di Corneille. Si esamineranno, insomma, anche autori non propriamente di teatro, ma che pure si sono interrogati su quale effetto di messinscena, ossia mimetico, abbia il raccontare e l'ascoltare, il leggere e lo scrivere nonché il pensare e l'immaginare.
L'autrice
Maria Tasinato è nata a Padova nel 1950 ed è ricecatore di Filosofia presso l'Università di Padova. Si occupa prevalentemente di Estetica antica e tardo antica. Tra le sue numerose pubblicazioni, alcune delle quali sono state tradotte in francese, ricordiamo: La curiosità. Apuleio Agostino, Luni, Milano 2000, Al di là dell'imitazione. 26 telefonate sulla mimesis, Bulzoni, 2005.
Indice del volume
Prima di metterci a camminare: Un invito dell'autrice ai suoi lettori
Prima passeggiata: Leggere, scrivere, camminare
Seconda passeggiata: Basta con l'ammirazione!
Terza passeggiata: Un grande merito di Oscar Wilde
Quarta passeggiata: Il desiderio come imitazione
Quinta passeggiata: L'inimitabile e il deterrente
Sesta passeggiata: Come curarci 'i piedi'
Settima passeggiata: Camminando come i gamberi
Ottava passeggiata: Memento mori e quello strano accento
Nona passeggiata: Il mistero di Agatone
Decima passeggiata: Ricominciamo da Aristofane
Undicesima passeggiata: La strana proposta del 'fantasma' di Agatone
Dodicesima passeggiata: Quel doppio che 'ruba la parte'
Tredicesima passeggiata: Imitatio e non più mímesis
Quattordicesima passeggiata: Gli Antichi e i posteri come spettatori
Quindicesima passeggiata: Un idillio da romanzo
Sedicesima passeggiata: Le pecore in amore
Passeggiata di commiato: L'illusione teatrale
Note
Appendice
Invece della philo-sophia. Agatone: un'altra storia
Un assaggio
Questo libretto, scritto sotto forma di passeggiate, può essere considerato una variazione sul tema di un altro mio libro: Al di là dell'imitazione. 26 telefonate sulla mímesis. In quel caso, avevamo un personaggio principale che intratteneva una serie di conversazioni telefoniche sempre incentrate sulla mimesis. Tuttavia, non si tratta affatto di un doppione, poiché, se così fosse, avrei clamorosamente smentito proprio il mio intento principale, ossia fare piazza pulita dell'imitazione e della riproduzione. Perciò, vi assicuro che questo libro è un'altra cosa. Se poi ve li leggerete tutti e due, tanto meglio!
Ma vediamo subito dove vi voglio portare. Faremo delle rapide puntate, da intendersi quali campionature, non solo nel mondo antico, come era avvenuto per le Telefonate, ma anche in quello tardo antico, in quello moderno e talora persino in quello contemporaneo, dove, come vedremo, la questione apparirà tutt'altro che risolta. Il più delle volte, inoltre, non si seguirà un criterio cronologico, ma uno esclusivamente esemplificativo.
La tesi di fondo ve la posso dire in due parole: si tratta di dimostrare come la mimesis assuma i suoi significati più interessanti, che sono quelli di finzione, di simulazione, di illusione, soprattutto in autori di teatro. Certo, non ho potuto occuparmi unicamente di tutto questo perché, talvolta, vi dovrò mettere al corrente anche delle disavventure della mimesis, ovvero di quando la sua ricchezza, che le viene dal mondo del teatro, è stata sperperata o perduta e si è finito per intenderla solo come misera imitazione.
Un posto d'onore sarà riservato ad Aristofane o, meglio, ad un suo singolare personaggio, che si farà portavoce di una teoria estetica ancor'oggi insuperata. Ma si parlerà anche di un romanzo greco e di una sorprendente pièce di Corneille.
In ogni caso, tutti gli autori in cui ci imbatteremo, siano essi o meno autori di teatro, ci porteranno ad interrogarci su quale effetto di messinscena abbiano il raccontare e l'ascoltare, il leggere e lo scrivere e - perché no? - il pensare e l'immaginare. Perciò non temete: se talvolta vi diletterete un po' di meno, o avrete la sensazione di perdere la strada, vi do la mia parola d'onore che, alla passeggiata successiva, o al massimo in quella subito dopo, non mancheranno novità e sorprese... mimetiche...
Un'ultima cosa, se non siete propriamente dei filosofi, niente paura! È soprattutto a voi che pensavo mentre scrivevo.
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